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DanaBot Smascherato: Sgominata la Super Botnet da 50 Milioni, 16 Arresti nel Cybercrime Globale

L’operazione condotta dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha portato allo smantellamento della rete malware DanaBot, una delle più sofisticate e dannose degli ultimi anni, con l’imputazione di 16 persone per la loro presunta partecipazione allo sviluppo e alla diffusione del malware. DanaBot, noto anche come DanaTools, era gestito da un’organizzazione criminale con base in Russia e ha infettato oltre 300.000 computer a livello globale, facilitando attività di frode finanziaria, ransomware e provocando danni superiori a 50 milioni di dollari.

Struttura modulare e modello MaaS

DanaBot si distingue per la sua struttura modulare e per il modello di business malware-as-a-service (MaaS), in cui l’accesso veniva affittato a cybercriminali tramite abbonamenti mensili che potevano superare anche i mille dollari. Il malware nasce nel 2018 come trojan bancario, ma si evolve rapidamente, diventando uno strumento multiuso in grado di rubare dati, dirottare sessioni bancarie, sottrarre credenziali e criptovalute, offrire accesso remoto completo e registrare attività degli utenti.

Infrastruttura di comunicazione e diffusione globale

Una delle caratteristiche più rilevanti di DanaBot è la sua infrastruttura di comunicazione a livelli, che maschera il traffico tra i dispositivi infetti e i server di comando e controllo, rendendo difficile il tracciamento da parte delle autorità. La botnet era attiva soprattutto in Stati Uniti, Brasile e Messico, ma aveva preso di mira anche istituzioni militari, governative e diplomatiche in Nord America ed Europa.

Indagini e capi d’accusa

Le indagini hanno rivelato che alcuni membri del gruppo criminale si sono accidentalmente infettati con il malware, lasciando tracce che hanno permesso agli investigatori di identificarli. Tra i capi d’accusa figurano accesso non autorizzato a sistemi protetti, frode informatica e furto aggravato d’identità. Contestualmente, le forze dell’ordine hanno sequestrato numerosi server negli Stati Uniti, compromettendo la struttura della botnet.

Uso per spionaggio e collaborazione tra gruppi

DanaBot è stato utilizzato anche per scopi di spionaggio, come gli attacchi DDoS contro istituzioni ucraine e la raccolta di informazioni su funzionari pubblici. I suoi sviluppatori collaboravano con altri gruppi criminali, offrendo il malware in bundle con altri loader e cryptor.

Impatto sull’ecosistema cybercriminale

L’azione delle autorità ha avuto un forte impatto sull’ecosistema cybercriminale, costringendo i malintenzionati a cambiare tattiche e riducendo la fiducia nei network criminali. Questa operazione dimostra l’importanza della collaborazione tra settore pubblico e privato nella lotta contro le minacce informatiche globali.

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