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Anche i vendor sbagliano
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Le procedure di sviluppo software possono facilmente fallire nel garantire la qualità del prodotto quando si procede “in emergenza”, ossia per correre ai ripari rispetto a qualche anomalia riscontrata nel software, in special modo quando questa anomalia riguarda la sicurezza.
Il fallimento è ancora più grave quando, per correggere un problema, se ne introduca un altro.
È esattamente quello che è capitato a Microsoft lo scorso mese, quando è incappata in un simile errore durante la soluzione di un altro problema di sicurezza. In particolare le correzioni che si intendeva porre, pur correggendo il problema originale, hanno introdotto (con la patch rilasciata a novembre) un ulteriore problema di sicurezza relativamente al software Windows Installer, problema nel medesimo dominio ma non correlato al precedente bug risolto da Microsoft. Diciamo che la soluzione applicata al precedente problema non è stata semplicemente “di livello adeguato”.
La vulnerabilità 0-Day derivante (ed il conseguente probabile exploit) in entrambi i casi si sono esplicitati in una possibilità di elevare il privilegio attraverso