Abbiamo già spiegato come, grazie alla diffusione di una corretta awareness le classiche tecniche di phishing stanno perdendo di efficacia, e di come gli insider threats (d’ora in avanti insiders) stiano diventando sempre più diffusi, soffermandoci sulle classiche truffe alla nigeriana, ma esiste un'altra via per generare degli insiders.
Questa volta il protagonista è il ransomware Lockbit 2.0 quello che ha messo in ginocchio la regione Lazio e responsabile di un riscatto da 50 milioni contro il gigante Accenture.
In linea fondamentale l’approccio è sempre lo stesso: un’offerta di denaro in criptovaluta in cambio di credenziali d’accesso all’infrastruttura, quello che cambia è il come.
Come Lockbit si assicura delle credenziali di buona qualità
Come prima cosa si guadagna l‘accesso ad un computer dell’infrastruttura aziendale, imposta un wallpaper nuovo fiammante che riporta la scritta:
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La città di Peterborourgh nel New Hampshire ha dichiarato di aver perso $ 2,3 milioni dopo che i truffatori hanno ingannato i dipendenti della città facendoli inviare ingenti pagamenti ai conti sbagliati.
Le indagini hanno rivelato che i malfattori hanno utilizzato mail contraffate e documenti falsi per deviare i pagamenti a conti sotto il loro controllo.
Durante le indagini le autorità hanno scoperto che anche altri pagamenti sono stati intercettati, dovevano essere inviati a due appaltatori con il compito di costruire un ponte in città.
I servizi segreti americani, che sono stati contattati per indagare sull’incidente, hanno comunicato agli ufficiali di Peterborourgh che i fondi rubati sono stati lavati e convertiti in criptovaluta.
I dipendenti caduti vittima dell’inganno sono stati temporaneamente congedati, ma si dichiarano estranei ai fatti. I fondi persi probabilmente non verranno coperti dalle assicurazioni.
Quei 2,3 milioni ammontano a circa il 15% del budget annuale della piccola cittadina. Questo tipo di raggiro è chiamato truffa BEC e secondo l’FBI è costato alle aziende 1.8 miliardi nel 2020.
Truffa BEC
La Business mail Compromise (compromissione di mail aziendali) è un sofisticato tipo di truffa rivolta alle aziende che effettuano bonifici bancari e hanno fornitori all’estero. E-mail aziendali di dirigenti, o dipendenti in alto nella catena di comando, o che comunque svolgono attività finanziaria, come l’invio di bonifici, vengono impersonati o compromessi con keylogger o phishing per eseguire trasferimenti di