Navigare in rete, condividere pensieri, foto e informazioni sui social e digitalizzare la nostra vita privata è comodo e divertente, ma le insidie e i pericoli sono innumerevoli. Abbiamo già parlato di attacchi informatici, malware, phishing ecc., ma che succede quando neanche ci accorgiamo del pericolo? Che succede quando, a nostra insaputa, vengono rubati e trapelati i nostri dati privati e personali?
Per definizione, non ci aspettiamo che queste informazioni trapelino online e, anche se dovesse succedere, non ci verrebbe mai in mente che possano in qualche modo danneggiarci. Secondo un recente studio di Kaspersky, il 37% dei millennial pensa di non essere abbastanza interessante per finire vittima del crimine informatico.
In vari paesi si stanno compiendo significativi sforzi per proteggere meglio i dati personali, i governi impongono nuove direttive per garantire la protezione e penalizzare la gestione irresponsabile delle informazioni private dei cittadini.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un sorprendente cambiamento tecnologico che, tuttavia, include alcune importanti implicazioni sociali. Ogni anno il confine tra mondo offline e mondo online diventa sempre più labile, fino a quasi scomparire del tutto quando le conseguenze di determinate azioni sul web vanno a toccare anche la sfera della “vita reale”, siano esse azioni positive o negative.
Bisogna pensare che postare qualcosa su internet non equivale più a condividere qualcosa con un piccolo gruppo selezionato di persone; in realtà è più simile all’urlare informazioni in una piazza gremita di gente. Questo elargire informazioni personali, dà luogo a molte minacce specifiche: dal cyberbullismo a semplici truffe finanziarie, dal phishing a veri e propri attacchi di ingegneria sociale ai danni di dirigenti d'aziende e funzionari governativi. E anche se la consapevolezza dei problemi legati della privacy è in aumento, la maggior parte delle persone ha ancora solo una comprensione base del perché la privacy ha un valore enorme.