Un colpo importante per il Vaticano. La società di cybersecurity statunitense, la Recorded Future, ha dichiarato di aver scoperto che un gruppo di hacker legati al governo cinese è riuscito a infiltrarsi nei server.
A rivelare la notizia è stato il New York Times, in un articolo firmato da giornalisti importanti e la rivelazione arriva in un momento alquanto particolare. Durante il mese di settembre dovrebbero iniziare i colloqui per riformulare le norme sulla nomina dei vescovi e sullo status dei luoghi di culto.
A quanto pare i presunti attacchi da un gruppo hacker chiamato RedDelta, gruppo che si sospetta abbia il supporto del governo cinese, sono iniziati lo scorso maggio, in previsione dei colloqui fissati il prossimo settembre per rinnovare l’accordo provvisorio sulle nomine dei vescovi del 2018.
Tik Tok, l’app più usata tra i giovani, per gli hacker di Anonymous rappresenta una vera e propria minaccia.
I primi a evidenziare il rischio per la sicurezza e la privacy sono stati i governi di Stati Uniti e India.
Analizzando l’app, gli hacker del gruppo hanno individuato un malware che è stato inserito dal governo cinese per poter spiare gli utenti.
L’app consente di registrare brevi video da condividere e scambiare con gli amici e, durante il lockdown, TikTok è stata l’app più scaricata.
Durante questo periodo ci sono stati i primi campanelli d’allarme, dopo che uno sviluppatore ha dichiarato di essere riuscito a visionare il codice dell’app. All’interno di TikTok ci sarebbe un malware in grado di sottrarre i dati del dispositivo, le app installate, i dati relativi alla navigazione dello smartphone, sia L’IP che l’indirizzo mac.