Di sicuro non c’è nulla, se non che oltre a puntare il dito contro la Cina per le responsabilità riguardanti la diffusione del coronavirus, gli Usa accusano Pechino di aver attuato un’operazione di spionaggio sui vaccini, cure e test legati al Covid-19.
Il Federal Bureau of Investigation (FBI) e il dipartimento della Sicurezza nazionale hanno lanciato un’allerta, che sicuramente ha provocato panico, sulla possibilità che la Cina sottragga agli Stati Uniti informazioni riguardanti il vaccino.
Sarà davvero così? Una risposta definitiva ancora non c’è ma l’allerta avrebbe il fine ultimo di chiamare all’attenzione il Cyber Command del Pentagono e l’Agenzia per la sicurezza nazionale (Nsa), che hanno il potere di penetrare nelle reti informatiche cinesi e sferrare contrattacchi.
L’epidemia che ha travolto l’Italia e il mondo ha fornito nuove opportunità criminali ai malintenzionati, sempre pronti a sfruttare la paura e l’incertezza generale. Proprio grazie ai timori relativi al coronavirus sono state messe appunto dagli hacker nuove strategie di aggressione, prevalentemente grazie a tecniche di social engineering come il phishing. Anche la falsa promessa di una cura, abbinata alla connivenza e alla natura spesso illecita dei venditori del Dark web, ha alimentato le casse dei malintenzionati con ingenti somme di denaro. Diversi siti illegali hanno sottratto soldi (in criptovaluta) a persone spaventate millantando la vendita di vaccini chiaramente inesistenti.