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Gli attacchi Man-in-the-Middle, noti come MITM, rappresentano una delle minacce più insidiose nel panorama della sicurezza informatica. Questo tipo di attacco avviene quando un malintenzionato si inserisce silenziosamente tra due parti che comunicano tra loro, come un utente e un sito web o un’applicazione, intercettando dati sensibili come credenziali di accesso o numeri di carte di credito. Spesso le vittime non si accorgono di nulla fino a quando il danno non è fatto, rendendo i MITM particolarmente pericolosi.
Le reti Wi-Fi pubbliche non protette sono tra gli ambienti preferiti dai cybercriminali per eseguire questi attacchi. In luoghi come bar, aeroporti o hotel, gli hacker possono creare access point contraffatti che imitano reti affidabili. Gli utenti, con dispositivi che si connettono automaticamente alle reti conosciute o con segnale forte, possono cadere facilmente nella trappola e trasmettere dati sensibili senza saperlo.
Un elemento fondamentale dei MITM è il spoofing, ovvero la capacità dell’attaccante di camuffarsi come entità affidabile. Tra le tecniche più comuni troviamo:
Per difendersi dai MITM è essenziale adottare alcune best practice:
L’autenticazione forte gioca un ruolo chiave: mutual TLS e l’obbligo di multi-factor authentication riducono drasticamente il rischio che le credenziali rubate vengano sfruttate. Occorre anche monitorare costantemente endpoint e traffico con strumenti come IDS, EDR e sistemi di gestione della superficie d’attacco, in modo da rilevare anomalie nelle connessioni o certificati sospetti.
Infine, la formazione degli utenti è cruciale: bisogna insegnare a riconoscere avvisi di certificati non validi e a non ignorarli. Gli sviluppatori devono assicurarsi di non disabilitare mai la validazione dei certificati nelle loro applicazioni. All’interno delle aziende, l’adozione di password forti, la scansione regolare delle credenziali compromesse e l’integrazione di strumenti per il reset sicuro delle password rafforzano ulteriormente la sicurezza contro i MITM.