Dalle prime fasi della pandemia relativa al Coronavirus si stanno moltiplicando quelle truffe che fanno leva sulla paura delle persone per rubare loro i dati personali e il loro denaro. Gli schemi più utilizzati sono malware trainati da messaggi ingannevoli (phishing), attraverso cui i malintenzionati sfruttano la situazione di emergenza per trarne profitto. Una parte consistente dei recenti attacchi informatici, in particolare quelli via smartphone, sta sfruttando le paure legate allo scoppio del COVID-19, alimentate da disinformazione e notizie false, agendo anche tramite app Google Play, collegamenti e allegati dannosi che eseguono attacchi ransomware.
Finanziare gli hacker non è necessariamente una cosa negativa. PayPal, per esempio, ha recentemente pagato 15.300 dollari (11.700 sterline) a uno di questi; Tesla, l’azienda automobilistica elettrica di Elon Musk, ha offerto 500 mila dollari a chiunque riesca ad hackerare un modello Tesla 3, mentre Apple è pronta a pagare un milione e mezzo di dollari a chiunque riesca a intrufolarsi dentro un iPhone. Per non essere da meno, Google ha aggiunto un bonus