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Apple è ancora a caccia di 0-day
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Abbiamo appena finito di parlarne (e aggiornare i nostri dispositivi), che ancora una volta Apple deve correre ai ripari per altre vulnerabilità zero-day, ancora una volta con obiettivo il motore WebKit per i suoi browser e naturalmente con il coinvolgimento dell’intero suo ecosistema (dagli iPhone ai dispositivi macOS).
Come sempre accade in queste circostanze, Apple, come qualsiasi altro vendor in procinto di mitigare il rischio di uno zero-day appena svelato, non ha rilevato molti dettagli tecnici riguardo a queste vulnerabilità, così come non vi è ancora traccia documentale sul database NVD del NIST.
Stiamo solo agli annunci relativi alle patch di sicurezza che Apple ha diffuso per i suoi dispositivi: si tratta dell’annuncio https://support.apple.com/en-us/HT213092 per i sistemi macOS (stiamo parlando dell’ultimo della famiglia, ossia la versione 12, che ha nome Monterey) e dell’annuncio per l’insieme più recente dell’ecosistema mobile di Apple (iPhone, iPad, iPod) https://support.apple.com/en-us/HT213093.
Pur in ambienti differenti, tutti i casi citati derivano da problema che colpisce il framework WebKit, componente che gestisce la navigazione dei contenuti in questi ambienti, quindi la vulnerabilità consente la violazione semplicemente attraverso l’elaborazione di contenuti Web appositamente congegnati per il suo sfruttamento.
In particolare la debolezza in termini di sviluppo software è la CWE-416, che indica un problema di utilizzo di memoria dopo che questa sia stata liberata (“use after free”), che